Cos'è il MOvember

Movember (dall’unione di “Moustaches” e “November”) è un evento annuale che si svolge durante tutto il mese di novembre, durante il quale gli uomini si fanno crescere i baffi al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo la prevenzione delle più comuni forme tumorali maschili.

I baffi diventano così il simbolo di quanti appoggiano l’iniziativa che, oltre alla campagna informativa sulla prevenzione e la diagnosi precoce, raccolgono fondi da destinare alla ricerca (nel nostro caso alla LILT, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), tramite offerte volontarie e il ricavato della vendita di gadget.

L’idea nasce nel 2003 da alcuni ragazzi di Melbourne che, dopo un paio di birre, decisero di farsi crescere i baffi per imitare la moda degli anni ‘80. Per giustificare il loro nuovo look pensarono di raccogliere dei fondi in favore della ricerca contro il cancro ... non immaginando che la loro idea, nata per scherzo, si sarebbe trasformata in un movimento globale.

Regole per partecipare:

  1. Il 31 ottobre radersi completamente la barba;
  2. Per l’intero mese di Novembre (1-30 incluso) far crescere i baffi e radersi barba e pizzetto;
  3. E’ assolutamente vietata la congiunzione baffi-basette.

Mentre far crescere i baffi è la priorità maschile, le Mo Sistas (ragazze che supportano l’iniziativa) costituiscono una parte fondamentale per il reclutamento dei Mo Bros (ragazzi partecipanti al Movember), aiutando a far crescere il movimento.

Approfondimenti e Link utili


Malattie Tumorali Maschili

Ecco alcuni dati sulle principali malattie tumorali prettamente maschili. Naturalmente le informazioni presenti in questa pagina non sostituiscono il parere del tuo medico.

Tumore alla Prostata

  • Cos’è: la prostata è una ghiandola presente solo negli uomini e molto sensibile all’azione degli ormoni. È posizionata di fronte al retto e produce una parte del liquido seminale rilasciato durante l’eiaculazione. In condizioni normali ha le dimensioni di una noce. Quasi tutti i tumori prostatici diagnosticati hanno origine proprio dalle cellule presenti all’interno della ghiandola che cominciano a crescere in maniera incontrollata.
  • Sintomi: nelle fasi iniziali il tumore è asintomatico. Quando la massa tumorale cresce, dà origine a sintomi come difficoltà e dolore a urinare o bisogno di urinare spesso, sangue nelle urine o nello sperma, e sensazione di non riuscire a urinare in modo completo. Molto comuni sono le patologie benigne che colpiscono soprattutto dopo i 50 anni, e che talvolta provocano sintomi simili. È utile rivolgersi al proprio medico e\o allo specialista urologo che sarà in grado di decidere se sono necessari ulteriori esami di approfondimento.
  • Diagnosi: in caso di sintomi è bene rivolgersi ad un andrologo o al medico di base per effettuare i due test necessari: l’esplorazione rettale, che si esegue ambulatorialmente e permette di identificare al tatto la presenza di eventuali noduli a livello della prostata; il PSA attraverso il prelievo del sangue. Nel caso di evidenza di noduli l’unico esame in grado di identificare con certezza la presenza di cellule tumorali è la biopsia eseguita in anestesia locale in regime di day hospital.
  • Chi è a rischio: la possibilità di contrarre il tumore aumenta sensibilmente dopo i 50 anni e il rischio raddoppia se in famiglia si ha un parente consanguineo con la malattia (padre, fratello, ecc). Altri fattori di rischio sono legati allo stile di vita come una dieta ricca di grassi saturi, l’obesità o la mancanza di esercizio fisico.
  • Quanto è diffuso: in Italia il tumore alla prostata rappresenta circa il 10% di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo. Poco più di 36.000 nuovi casi ogni anno, ma in media oltre il 70% sconfigge la malattia grazie alla diagnosi precoce.
  • Prevenzione: aumentare il consumo di frutta, verdura e cereali integrali, ridurre quello di carne rossa, soprattutto se grassa o troppo cotta, e di cibi ricchi di grassi insaturi, mantenere il proprio peso nella norma e svolgere attività fisica (anche solo una camminata) aiuta il nostro organismo. Sottoporsi ogni anno a una visita urologica e, alla prima comparsa di sintomi, rivolgersi al medico

Tumore ai Testicoli

  • Cos’è: contenuti nello scroto, i testicoli sono gli organi in cui avviene la formazione degli spermatozoi e di alcuni ormoni maschili. Il cancro del testicolo è una forma rara di tumore, in cui le cellule maligne si formano a partire dai tessuti di uno o di entrambi i testicoli.
  • Sintomi: di solito il tumore esordisce con un nodulo, un cambiamento di volume, un gonfiore o un senso di pesantezza del testicolo. Anche la brusca comparsa di un dolore acuto al testicolo potrebbe essere causato da questo tumore.
  • Diagnosi: in seguito a una visita accurata da parte del medico e/o dello specialista viene effettuata un’ecografia dello scroto e il dosaggio di alcuni marcatori prodotti dalle cellule tumorali.
  • Chi è a rischio: il fattore principale è il criptorchidismo, cioè la mancata discesa nello scroto di uno dei testicoli che resta nell’addome o nell’inguine, ma le probabilità si riducono notevolmente se l’anomalia viene corretta chirurgicamente prima dei sei anni di età.
  • Quanto è diffuso: vengono diagnosticati ogni anno circa 2.100 tumori del testicolo – meno dell’1% del totale dei tumori e circa il 3% di quelli che colpiscono l’apparato urogenitale maschile. In Italia la frequenza è di circa 2/3 casi all’anno su 100.000, ma se si considera la fascia di età tra i 20 ed i 40 anni si superano i 6 casi su 100.000.
  • Prevenzione: data la giovane età della popolazione a rischio, va sottolineata l’importanza dell’autopalpazione del testicolo, con attenzione verso qualsiasi modifica dell’anatomia o della forma dello scroto. Inoltre è importante che i genitori facciano controllare i bambini dal pediatra poiché una correzione dell’eventuale discesa incompleta del testicolo entro il primo anno di vita riduce il rischio di cancro.

Tumore al Pene

  • Cos’è: il pene è l’organo sessuale esterno maschile e fa parte anche del sistema urinario in quanto attraversato dall’uretra che serve a svuotare la vescica dalle urine ed emettere il liquido seminale. Tutte le cellule che costituiscono il pene possono trasformarsi e dare origine a un tumore, anche se questo è piuttosto raro.
  • Sintomi: uno dei primi sintomi è la variazione dell’aspetto della pelle (colore e spessore). A volte si formano piccole ulcerazioni, noduli dolorosi o asintomatici, rigonfiamenti a livello della testa del pene. Anche piccole placchette superficiali biancastre o rossastre sulla superficie interna del prepuzio o sulla superficie del glande, talvolta accompagnate dalla produzione di una secrezione irritante potrebbero indicare la presenza di un tumore, ma gli stessi sintomi sono associabili anche a patologie benigne; per questo motivo è importante rivolgersi sempre al medico in caso di dubbio.
  • Diagnosi: inizia con una visita nella quale lo specialista o il medico di base verifica la presenza di segni del tumore o di altre patologie e raccoglie informazioni sulla storia famigliare. In caso di sospetto si procede con una biopsia del tessuto del pene analizzandolo al microscopio.
  • Chi è a rischio: l’età media della malattia è 60 anni. Tra i fattori di rischio ci sono il restringimento della cute del prepuzio (congenita o acquisita), infiammazioni croniche, il trattamento con raggi ultravioletti (legato a volte alla cura di psoriasi o altre patologie), il fumo e l’infezione da HIV e HPV (Papilloma virus umano) che si contrae generalmente per contatto sessuale.
  • Quanto è diffuso: in Italia ha un’incidenza (numero di nuovi casi in un anno) di 0,7 ogni 100.000 maschi, in lieve calo rispetto al passato.
  • Prevenzione: evitare fattori di rischio quali fumo e comportamenti sessuali che aumentano la possibilità di contrarre infezioni da HPV o HIV e praticare una buona igiene degli organi genitali.